Arriva il fatidico giorno del volo verso l’India, il nostro aereo è un piccolo A320, troppo piccolo per caricare anche il nostro scooter (così dicono..) che parte con un volo successivo al nostro. Giunti a Delhi, in attesa dell’arrivo della Lmbretta, ne approfittiamo per visitare la città: strade ingorgate di traffico dove tutti suonano il clacson a un ritmo nauseante, quartieri poveri dove si dorme in tendopoli improvvisate, vie piene di immondizia dove si mangia nelle bancarelle da strada, gente che dorme nei posti piu bizzarri mentre macchine e scooter sfrecciano senza un codice stradale. Bei monumenti, dove si respira un po’ quell’atmosfera mistica caratteristica dell’ India… qui dicono che in India tutto è possibile..noi diremmo che non ci sono regole…

Ci lasciamo affascinare da un tour per Agra città dove sorge il famoso Taj Mahal, una delle 7 meraviglie del mondo e patrimonio dell’ Unesco. Questo luogo nasce per amore ed è un inno alla bellezza. L’ imperatore  moghul Shah Jahan, infatti, fece edificare questo mausoleo (tomba) in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtaz Mahal,enrando ci si sente catapultati in una bella favola orientale…peccato per le orde ti turisti che lo rendono semplicemente una meta turistica.
Visitiamo anche la famosa Pink City , Jaipur, capitale del Rajasthan, con i suoi palazzi rosa avvolti in storia e leggende… nei nostri pensieri però ce VàLentina (la nostra Lambretta) dove sarà ? Starà bene? Avranno rubato qualcosa? Lunedì mattina ,come da accordi con la compagnia cargo, ci rechiamo al terminal per il ritiro ma scopriamo che, per il compleanno di Gandhi, gli indiani fanno festa..niente ritiri oggi, ci dicono di tornare il giorno successivo..e cosi facciamo;

Trascorriamo un giorno intero dietro a pratiche, uffici e timbri… ma non riusciamo a finire le procedure dati i tempi morti e la lentezza di questi uffici..e cosi niente Lambretta neanche oggi… ci dicono di tornare il giorno successivo …ci armiamo di pazienza e incrociamo le dita.. un’altra giornata dedicata alle scartoffie e al pagamento di tasse ed eccola, su una pedana, legata alla meno peggio e senza nessun imballo… sottopedana acciaccata dalla parte sinistra, cavo del cambio marce rotto, qualche graffio, baule smontato e portapacchi mezzo sfasciato..queste le condizioni post volo..sfiniti la ricarichiamo di tutti i bagagli e ci allontaniamo da Delhi…

Il traffico è  esasperante, l’aria che si respira nauseante,  e i rumori dei clacson suonati senza tregua procurano mal di testa. Il mattino, il giorno e la sera hanno una cosa in comune..la cappa, questa nebbia bagnata e affumicata che rende tutto grigio e non fa vedere bene le insidie della strada, proviamo a deviare in zone rurali per trovare un po’ di pace: animali ai bordi delle strade, paludi, bimbi che giocano, donne intente ai lavori nei campi e tanta povertà, i meno fortunati dormono sul ciglio della strada, qualcuno ha improvvisato una tenda e i più fortunati hanno un muretto in mattoncini e tetto di paglia..molto difficile per noi  trovare un posto dove dormire, con il buio il rischio di fare un frontale o investire qualcuno e’ alto, stanchi morti arriviamo fino davanti al confine con il Nepal e qui finalmente riposiamo.

 

Delhi e dintorni

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