Il border è un delirio tra traffico e immondizia, comunque dopo aver fatto avanti e dietro per uffici (si fa x dire) entriamo in Nepal e a tutto gas ci allontaniamo da questa zona di confine, ci inoltriamo nel Bardia National Park, qui si respira finalmente aria pulita, meno traffico e un po’ di riposo alle orecchie senza tutti quei clakson. Notiamo subito che le case sono belle, colorate e decorate, non vediamo più gente accampata lungo la strada, ma tanti letti di fiume che scendono dalle montagne, ora sono scarichi di acqua ma hanno di sicuro una grossa portata. Per riposare ci fermiamo in un hotel proprio sul fiume, carino!


Il giorno dopo lasciamo la vallata e saliamo su per la montagna, sotto lo strapiombo un bel fiume scorre veloce, intorno a noi è tutto verde, campi coltivati a terrazzamenti, risaie, palme… uno spettacolo della natura! Qualche villaggio di montagna costruito vicino a cascatelle, la gente locale usa queste cascate come doccia, come lavabo per i piatti, e come lavanderia… personaggi interessanti! Ci fermiamo per un pranzo gustoso in un rifugio in quota con vista sulla vallata… sarà la birra, ma dopo pranzo Filippo guida Va’Lentina come se fosse una moto da cross.. sorpassa tutti, piega in curva e poi a tutto gas si và su per i tornanti. La strada purtroppo a tratti è fangosa e interrotta e anche Filippo ricorda di star guidando una Lambretta mentre siamo in viaggio in direzione Pokhara.

Pokhara è una bella città sulle rive di un lago dove si specchia la catena montuosa dell ‘Annapurna che con le sue cime innevate offre uno spettacolo mozzafiato, la città è turistica e viene utilizzata come base di partenza per i trekking, si trova di tutto: bei negozi sportivi, cafè, ristoranti e alberghi attrezzati.


Nei dintorni qualche tempietto e vari laghi…il nostro tragitto prosegue su una vallata verde, il fiume ci fa sempre compagnia, qui organizzano anche escursioni in kayak, rafting e canyoning…ponti tibetani riportano a casa la gente che abita dall’altro lato del fiume… alcuni invece sono costretti a guadare il fiume con le jeep anche solo per uscire a comprare il riso..noi dormiamo nella tranquillità e nel silenzio a bordo fiume.

Il giorno dopo riprendiamo la strada ma ci aspetta tanto traffico, le strade sono strette e gli autisti di camion e autobus sono indisciplinati..rischiamo più volte di cadere per colpa di qualcuno che vuole passare di prepotenza e a tutti i costi..Il driver menomale sa’ il fatto suo e la Lambretta, seppur carichissima di peso, reagisce molto bene..purtroppo viaggiamo in queste condizioni per tutto il giorno, traffico e incompetenti alla guida, ogni tanto camion ribaltati o con parte delle ruote sullo strapiombo!

Giunti finalmente Katmandu, visitiamo alcuni siti d’obbligo ma poi il nostro rifiuto per il caos cittadino ci porta a spostarci in una realtà molto differente solo a qualche km di distanza.
Bhaktapur, antica città Newari oggi patrimonio dell’Unesco, ci affascina con le sue botteghe artigiane e con i rituali di vita quotidiana che rispecchiano quelli di un tempo… antiche pagode si fanno spazio tra i cumuli di macerie che a causa del terremoto sono ciò che rimane dei tanti palazzi storici di questa cittadina, ci rilassiamo in una particolarissima guest house, la più antica di Bhaktapur in stile montano che rispecchia come dovevano essere i palazzi prima del terremoto..bellissimo! La nostra strada prosegue con un susseguirsi di tornanti a strapiombo, saliamo fino a 1400 mt, fa freddo e siamo sopra le nuvole, sul valico c’è un sito sacro e un villaggio, poi si scende su un altra vallata fino a incrociare la strada principale che attraversa tutto il Nepal ,oltrepassiamo un fiume sacro e altri usati per la cremazione, qualche tempietto qua e là e già si respira di nuovo aria indiana.

Nepal
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