Passaggio in dogana liscio come l’olio, avevamo già fatto dall’Italia l’ e-visa e qui hanno preso il numero di targa scrivendolo direttamente loro su un foglio, quindi nessuna incomprensione… abbiamo tutti i curiosi, i poliziotti e i camionisti “addosso” pronti ad aiutarci, simpaticissimi e disponibili… parlano pure inglese!
Le case sono raggruppate e sono in mattoncini con il tetto in lamiera argentata e decorata, le montagne alte e brulle si vedono all’orizzonte, la strada passa in una vallata di vigne, piantagioni di melograni e altri frutteti, le macchine che incontriamo sono in stile vecchia Lada, vintage anni 70.
Ganja è una bella città con palazzi monumentali, entrando e uscendo dalla città si passa  in un “lungo corridoio” fatto di alte mura decorate che nascondono la povertà che c’è appena fuori la città… dove regna il nulla… steppa e campagna.
Yevlax è un’altra città in via d’espansione, lungo la strada qualche ristorante e qualche market, noi passeremo la notte in un grande motel sul lago; via via le montagne ai nostri lati scompaiono, si guida su una buona strada in pianura, fa caldissimo e la steppa tutt’attorno rende un po’ piatto il paesaggio..ma la cosa che ci diverte e che ci rende felici è vedere con quanto entusiasmo le persone dai campi ci salutano, dai bar ci invitano ad entrare, dalle macchine ci sorpassano suonando il clackson … questo apprezzamento in questa zona di campagna è molto più accentuato che in altre zone.
Arriviamo finalmente al mar Caspio, non ha un gran colore e il panorama è rovinato dalle molteplici piattaforme per l’estrazione del gas. Lungo la strada vediamo dei piccoli vulcanelli di fango e dei pozzi petroliferi, come quelli che si vedono nei film di una volta, più avanti, verso la capitale, ci sono delle fiammelle perenni (fiamme di yanar dag), questa infatti è una zona ricca di gas e petrolio, basti pensare che stanno costruendo la rete di gas che da Baku arriverà fino alla nostra amata Puglia.

Baku è grandissima, tantissimo traffico, tanti palazzi nuovi e grattacieli, la modernità ha un impatto contrastante con le vecchie case della zona piu povera, basse e fatiscenti… qui siamo ospitati da un vecchio amico subacqueo di Senigallia, giriamo per il centro in lungo e in largo, il corso e le vie limitrofe sono molto curate, piene di negozi e grandi firme, in tutta la città sono frequenti zone verdi con fontane zampillanti, la passeggiata sul lungomare è lunga 8 Km ed è opera di un architetto italiano. Di notte la città viene abbellita da vari giochi di luce… ceniamo con i nostri amici in un tipico ristorante arzebaijano, sotterraneo, nella città vecchia, completamente ristrutturata e patrimonio dell’ Unesco; in questi giorni a Baku ci rilassiamo e facciamo il pieno di energie.

 


Il cargo per il kazakistan è una missione, dalla compagnia nessuno risponde, non si hanno informazioni precise su date e orari di partenza… quindi non ci rimane che recarci al porto di Alat circa 70 km piu a sud, dove aspettiamo circa 20 ore prima di imbarcare.

Arzebaijan..steppa e cordialità
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2 pensieri su “Arzebaijan..steppa e cordialità

  • 25 settembre 2017 alle 21:15
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    Grande Filippo, sempre in splendida forma; mi fai sognare con tutti i meravigliosi posti che ha visto e vedrai nella tua splendida avventura.
    Un grande abbraccio il tuo amico Marcello

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    • 26 settembre 2017 alle 7:51
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      Grazie continua a seguirci ne vedrai di belle😉

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